Dal 25 aprile al primo maggio, dal Jazz della Liberazione a quello che celebra il lavoro: nel 2014 il Torino Jazz Festival chiude un cerchio, portando a compimento una settimana di eventi e concerti intorno al 30 aprile, giornata dedicata dall'Unesco a questo genere musicale.
Una scelta, quella di aprire il festival il 25 aprile, tutt'altro che casuale: da musica clandestina sotto il regime fascista, infatti, il jazz esce allo scoperto diventando per tutti sinonimo di libertà. E' questo il punto di partenza per una riflessione musicale e un percorso storico che porterà il pubblico nelle atmosfere degli anni '40, con lo swing di Gianluigi Trovesi e la Filarmonica Mousiké, nel pomeriggio sul palco di piazza Castello, per culminare alle ore 21 con Daniele Sepe, che aprirà ufficialmente il festival. Per il Jazz della Liberazione il musicista napoletano ha ideato una scaletta ad hoc ricca di sorprese, con un omaggio a 'figure resistenti', ognuna a suo modo, da Charles Mingus a Frank Zappa, da Matteo Salvatore a Victor Jara.
La giornata si svolge in collaborazione con il Museo diffuso della Resistenza di Torino, gli istituti Ancr, Istoreto e Centro Studi Primo Levi, che proporranno percorsi tematici intervallati dalla musica della Big Band Theory. In serata, il Museo nazionale del Cinema di Torino presenta al cinema Massimo il film 'Serenata a Vallechiara', mentre al Museo della Resistenza è in programma un breve video sulla lotta di Liberazione a Torino. Le stesse immagini apriranno il Festival prima del concerto di Sepe, in piazza Castello.
La giornata conlcusiva, il 1/o maggio, "è il momento clou del Torino Jazz Festival - anticipa il direttore artistico, Stefano Zenni - anche in modo coraggioso, perchè si affianca a un'occasione molto popolare. La sfida è quella di offrire al pubblico uno spettacolo di grande impatto e nello stesso tempo di grande qualità. Una giornata di festa che celebrerà la ricchezza della musica". Spazio dunque, a partire dalle 15.30 alla Taranta nera, Giornale di Bordo, al quintetto di Paolo Fresu che festeggia un sodalizio musicale trentennale, Ibrahim Maalouf, la fusion di Alain Caron e, nel gran finale, Elio e le Storie Tese, che proprio a questa ricorrenza hanno dedicato uno dei loro testi più irriverenti, 'Complesso del primo Maggio'.
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