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Corona citato a giudizio per diffamazione El Shaarawy e altri

Corona citato a giudizio per diffamazione El Shaarawy e altri

Inchiesta scattata dopo le querele anche di Casale e Zalewski

MILANO, 20 marzo 2024, 17:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Procura di Milano ha disposto la citazione diretta a giudizio per Fabrizio Corona accusato di diffamazione aggravata dopo le denunce presentate dall'attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, da Nicolò Casale, difensore della Lazio, e da Nicola Zalewski, centrocampista della Roma, tutti e tre tirati in ballo dall'ex agente fotografico nella vicenda delle scommesse nel mondo del calcio.
    Sulla base delle querele presentate, in particolare, da El Shaarawy (con gli avvocati Matteo Uslenghi e Federico Venturi Ferriolo), e da Casale (col legale Guido Furgiuele), i cui nomi l'ex agente fotografico aveva fatto ai microfoni di Striscia la Notizia lo scorso 18 ottobre, erano stati iscritti per diffamazione aggravata a mezzo stampa, nell'indagine del pm Pasquale Addesso, anche il direttore del tg satirico Antonio Ricci e l'inviato Valerio Staffelli.
    La citazione diretta a giudizio, dopo la chiusura delle indagini a febbraio, firmata dal pm Addesso, dall'aggiunto Letizia Mannella e dal procuratore Marcello Viola, riguarda anche Ricci e Staffelli, oltre a Luca Arnau della testata online Dillingernews.it, sulla quale l'ex re dei paparazzi ha fatto diversi nomi di calciatori coinvolti, a suo dire, nel presunto scandalo, tra i quali pure quelli di Zaniolo, Tonali e Fagioli, indagati dalla Procura di Torino.
    I pm milanesi nei mesi scorsi si sono coordinati anche con i colleghi di Torino per verificare che i nomi dei tre calciatori diffamati, secondo l'accusa, non fossero negli atti dell'inchiesta torinese. E ciò anche perché l'ex agente fotografico, difeso dal legale Ivano Chiesa, in quell'inchiesta è stato ascoltato come persona informata sui fatti e nei mesi scorsi aveva citato nomi di calciatori effettivamente indagati.
    Per l'8 novembre in Tribunale è fissata l'udienza predibattimentale (introdotta dalla riforma Cartabia), nella quale gli imputati possono scegliere anche di accedere a riti alternativi, come l'abbreviato.
   

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