L'inflazione erode in Piemonte i
depositi delle famiglie, che calano nel 2022, rispetto all'anno
precedente di quasi 2 miliardi di euro (-6%). I dati elaborati
dalla Fabi, sulla base delle statistiche di Banca d'Italia e
Istat di dicembre 2022, fotografano un totale di 1.746
sportelli, in calo del 22% rispetto all'anno precedente. Sono
stati resi noti in occasione del congresso provinciale, aperto
dalla relazione del segretario uscente Mauro Bossola..
L'ultimo spaccato disponibile a giugno 2022 dei prestiti
evidenzia un totale di 114,1 miliardi di euro per la regione,
divisi tra famiglie (per un valore di 44,7 miliardi), aziende
(48,5 miliardi), imprese familiari (6,3 miliardi), società
finanziarie e assicurative (6,8 miliardi) e pubblica
amministrazione (7,8 miliardi). A Torino gli sportelli sono 712
(dato di fine 2021), in calo del 7,3% rispetto all'anno
precedente, con un monte depositidi 75,4 miliardi di euro, in
diminuzione di circa 700 milioni rispetto al 2021, e un totale
di prestiti per 64,6 miliardi di euro, in calo di 5,5 miliardi
rispetto al 2021 (-7,5%).
A fine 2021, in Piemonte risultano 44.865 dipendenti bancari:
ad Alessandria 1.144 (-8,6% sul 2020), ad Asti 1.135 (-9,2%), a
Biella 1.921 (-0,2%), a Cuneo 2.675 (-4,1%), a Novara 1.016
(-3,1%), nel Verbano-Cusio-Ossola 394 (-5,5%), a Vercelli 471
(-4,3%). In tutte le province piemontesi si registra, quindi,
una diminuzione del personale bancario, con l'eccezione della
provincia torinese. Dalle statistiche della Banca d'Italia,
infatti, emerge un incremento dei dipendenti bancari a Torino di
5.617 unità, ma questo aumento, con ogni probabilità - spiega La
Fabi - è solo virtuale: la variazione positiva (da 30.492
dipendenti del 2020 a 36.109 del 2021) è riconducibile agli
effetti della fusione tra due primarie banche del Paese e a una
classificazione del personale di direzione in ragione delle sedi
legali del gruppo bancario.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA