Nuova fiammata di violenza in Valle di Susa dopo che la marcia No Tav si era conclusa senza tensioni e incidenti. Mentre gran parte dei manifestati partiti da Borgone stava tornando a casa, sono scoppiati disordini a San Didero, vicino al cantiere del nuovo autoporto. Un gruppo di No Tav muniti di protezioni di plexiglass e corde hanno tentato di tirare giù le concertine delle recinzioni del cantiere. Le forze dell'ordine per allontanare i più facinorosi hanno usato gli idranti e al lancio di pietre da parte di un gruppo di incappucciati ha risposto con i lacrimogeni.
Già la notte precedente c'erano state tensioni a San Didero: un gruppo di No Tav appartenenti all'ala più oltranzista del movimento ha lanciato pietre, bombe carta e razzi contro le forze dell'ordine presenti nel cantiere per il nuovo autoporto di Susa. I manifestanti erano stati respinti a più riprese con idranti e lacrimogeni. Un carabiniere è rimasto ferito a un fianco da una pietra, la prognosi è di 7 giorni. In azione un centinaio di antagonisti, secondo gli investigatori provenienti anche da altre città e coordinati da Askatasuna, centro sociale torinese.
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