Sei azioni "immediate" da mettere
in cantiere e programmare attraverso "un tavolo di crisi
permanente" per contrastare la crisi del comparto zootecnico dei
bovini da carne e soprattutto la Razza Piemontese. E' la
richiesta che Coldiretti Piemonte ha presentato al tavolo in
Regione, presenti il, presidente Alberto Cirio e l'assessore
all'Agricoltura Marco Protopapa.
"Il comparto vive, ormai da troppo tempo, una grave crisi
con conseguenze disastrose sia per gli addetti diretti e le loro
famiglie, sia per l'indotto generato, ma anche per l'ambiente e
per il territorio che rischia di perdere chi per primo si occupa
del suo mantenimento. - spiegano Roberto Moncalvo, presidente
Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -
Non si può più far finta di nulla: vanno trovati i fondi
necessari, facendo ricorso anche a risorse nazionali ed europee,
e serve un impegno concreto, non di sole parole".
Le 6 "azioni immediate" chieste da Coldiretti sono: lo
stanziamento di almeno 15 milioni di euro per la sopravvivenza
delle imprese; un piano istituzionale di comunicazione e
promozione; attivare rapidamente l'IGP Vitellone Piemontese
della Coscia coinvolgendo tutti gli attori della filiera;
fermare i contributi pubblici ai macelli ed alle industrie che
non valorizzano la carne piemontese; inserire nella ristorazione
collettiva, in particolare nell'ambito delle mense scolastiche,
piatti a base di carne piemontese; sostenere, con la nuova Pac,
un aumento dei premi accoppiati sul settore bovino.
Il Piemonte, con oltre 500 mila capi, è la prima regione
d'Italia per la zootecnia da carne con un fatturato di oltre 600
milioni di euro.
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