L'ente di gestione delle Aree
protette del Po piemontese rivolge un appello alle aziende
agricole per una collaborazione con l'obiettivo "di conservare
la qualità dell'acqua, la più importante risorsa del nostro
territorio", evitando il diserbo chimico.
Viene fatto notare che la rete di canali alimentati dai
fontanili, scavata nei secoli per l'approvvigionamento delle
acque, costituisce l'ultimo rifugio per la biodiversità: piante
acquatiche, pesci, rane, testuggini palustri libellule e altri
invertebrati.
"Per mantenere in vita questi residuali elementi naturali -
è l'appello dell'ente di gestione delle Aree protette del Po
piemontese - c'è perciò bisogno della collaborazione degli
operatori del comparto agricolo, come già di fatto richiesto
dalla Politica Agricola Comunitaria (PAC): infatti, tra gli
impegni previsti per beneficiare dei contributi pubblici è
esplicito il divieto del diserbo chimico delle sponde dei corsi
d'acqua. Solo con il rispetto generalizzato di questo principio
in area vasta si potrà ottenere qualche risultato, poiché il
controllo dei soli guardiaparco, peraltro limitato alle Aree
protette e ai siti che ricadono nella Rete Natura 2000, non è di
sicuro sufficiente".
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