/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Droga: casolare era fabbrica marijuana, quattro arresti

Droga

Droga: casolare era fabbrica marijuana, quattro arresti

La maxi coltivazione nel Torinese, sequestrate circa 600 piante

CHIVASSO (TORINO), 02 marzo 2021, 08:53

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

I carabinieri della compagnia di Chivasso hanno arrestato quattro persone e sequestrato un casolare adibito alla coltivazione della cannabis. Il sequestro è stato operato a Brozolo da parte dei militari delle Stazioni di Cavagnolo e Verolengo. Le circa 600 piante rinvenute, alte oltre 1,5 metri, erano coltivate in un fabbricato di campagna che un italiano e tre albanesi avevano trasformato in una "fabbrica della marijuana".
    All'interno erano state allestite sei stanze con lampade a raggi ultravioletti, impianti di aerazione, condizionatori e umidificatori per la coltivazione intensiva, oltre ad essiccatori e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Tutte le apparecchiature, secondo gli accertamenti dei militari, erano alimentate con energia elettrica rubata alla rete pubblica.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza