Chiusura di 30 giorni e multa di 2
mila euro per Fabrice Tribbioli, il barista di Cuneo che nei
giorni scorsi ha violato le norme del Dpcm sulla chiusura dei
locali aderendo all'iniziativa nazionale #IoAPro, per denunciare
la condizione di difficoltà del settore per i ripetuti divieti
anti-contagio. "Mi hanno dato 30 giorni di chiusura e 2 mila
euro di multa - dice il barista - perché sarei un pericolo per
l'ordine pubblico, ma io voglio solo vivere del mio lavoro. Sono
disperato, ho i debiti da pagare, quello che avevo l'ho
investito per aprire il mio locale".
Tribbioli parla di "disobbedienza civile" e aveva alzato la
serranda del suo locale nelle serate del 15 e 16 gennaio. Il
questore di Cuneo con un decreto ha imposto la chiusura del
locale per 30 giorni e gli sono state comminate sanzioni per
oltre a 2 mila euro dalla Polizia municipale.
"Quando le Forze dell'Ordine sono intervenute, all'interno
del locale - prosegue Tribbioli - rispettavamo tutte le norme
anti Covid. Prendevamo la temperatura corporea, registravamo gli
avventori, mantenevamo il distanziamento, il servizio era
rigorosamente solo al tavolo. Basti pensare che venerdì hanno
rilevato la presenza di quattro persone, e sabato 10, in linea
con le normative vigenti. Andate a vedere la mattina presto
quanta gente c'è sui mezzi pubblici di Cuneo".
Il barista cuneese conclude: "Ho aperto, perché non sono
capace di andare a rubare. Mi sono indebitato per l'apertura di
questa attività, per metterla a norma, per poter aprire in piena
sicurezza. Ho l'affitto del locale da pagare, e anche quello
della casa dove vivo, ho le rate del prestito bancario, le
utenze, non so come fare. Ho sempre rispettato le leggi, ma oggi
è questione di sopravvivenza".
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