"Sono certo di avere sempre agito
nell'interesse della pubblica amministrazione. In questo momento
sono sereno e convinto che l'autorità giudiziaria accerterà la
bontà del mio operato". Il sindaco di Biella, Claudio Corradino,
commenta così l'avviso di garanzia, il secondo dopo quello
ricevuto per l'uso dell'auto di servizio, in una inchiesta sulle
nomine al Cordar, multiutlity a capitale pubblico. L'accusa nei
suoi confronti è di abuso d'ufficio.
I nuovi guai giudiziari per il primo cittadino sono partiti,
come anticipato dal quotidiano La Stampa sulle pagine locali, da
un conto corrente intestato al primo cittadino e a una amica di
famiglia, Laura Leoncini, leghista come Corradino, nominata per
la terza volta nel consiglio d'amministrazione del Cordar.
Secondo l'accusa, il primo cittadino avrebbe chiesto al nuovo
presidente della municipalizzata, l'esponente di Forza Italia
Gabriele Martinazzo, di ridursi gli emolumenti per dividere il
resto, in tutto quattromila euro, tra i due consiglieri del cda,
la stessa Leoncini e un esponente del Pd, Michele Lerro.
Sempre secondo l'accusa, per favorire l'amica di famiglia
Corradino avrebbe anche bocciato l'ipotesi di allargare il
consiglio di amministrazione del Cordar a cinque 5 membri
Riproduzione riservata © Copyright ANSA