E' salito all'onore delle cronache
dopo gli ultimi parti della Casa reale inglese, perché pare che
Kate e Meghan apprezzino molto l'approccio dolce. Il parto in
ipnosi arriva all'ospedale Mauriziano di Torino: dall'autunno
alcune ostetriche offriranno, nell'ambito dei corsi di
accompagnamento alla nascita, la possibilità di apprendere la
tecnica dell'autoipnosi per il controllo del dolore nel
travaglio.
Si tratta di una metodica basata su respiro e rilassamento,
che dà autocontrollo, riduce il dolore e può dimezzare la durata
del travaglio rispetto alla media. A beneficiarne non è solo la
partoriente, ma anche il nascituro. Studi rivelano che il
rilassamento dell'ipnosi porta un maggiore afflusso di sangue
alla placenta e aumenta l'ossigenazione fetale.
Non tutta la popolazione, però, è ipnotizzabile: circa il 60%
risponde in modo positivo, il 20% può raggiungere uno stato
ipnotico così profondo da poter subire addirittura un intervento
senza anestesia, mentre il restante 20% non è recettivo.
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