E' sfida a tre, in Piemonte, una delle Regioni chiamate al voto la prossima primavera. Raggiunta l'intesa per presentarsi unito alle urne, il centrodestra prova a conquistare l'ultima regione del Nord ancora in mano al centrosinistra, con il Movimento 5 Stelle nei panni del terzo incomodo. Strategie e candidati sono ancora in alto mare, anche se gli schieramenti ne parlano ormai da settimane e ci sono già indiscrezioni sugli aspiranti governatori.
CENTROSINISTRA - Punta ad una alleanza per il Piemonte, il più possibile allargata alla società civile, la coalizione uscente, che al sovranismo oppone il lavoro di questi anni. "Abbiamo rimesso in grado di navigare una barca che stava colando a picco", è solito dire il governatore uscente, Sergio Chiamparino, che dopo qualche tentennamento si è detto disponibile a ricandidarsi. Per l'investitura definitiva bisogna attendere però la direzione del Pd, convocata per il 28 settembre. Tra i dem c'è infatti chi spinge per le primarie, magari anche di coalizione, con Chiamparino che in questo caso farebbe un passo di lato.
CENTRODESTRA - Forte dei sondaggi, con la Lega indicata dagli esperti oltre il 30%, la coalizione vuole riprendersi la Regione persa per la discussa vicenda delle firme false che ha fatto decadere l'ex governatore leghista Roberto Cota. A correre per la carica di governatore, però, questa volta dovrebbe essere un candidato di Forza Italia, come sancito dal patto per il via libera di Foa alla Rai. In pole position l'eurodeputato Alberto Cirio, che ha anche l'appoggio di Tajani ma sul quale pende il verdetto della vicenda rimborsopoli bis. Per questo motivo si fa anche il nome dell'ex assessore regionale, ora parlamentare, Claudia Porchietto.
MOVIMENTO 5 STELLE - Si presentano al voto come forza di governo i pentastellati, che amministrano anche Torino. Come alle politiche correranno da soli. Il meccanismo di selezione dei candidati sarà quello rodato del voto online attraverso la piattaforma Rousseau. Tra i nomi si fanno quello dell'europarlamentare Tiziana Beghin e del consigliere regionale uscente Giorgio Bertola.
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