Chukwedo non chiede l'elemosina.
"Offro il mio lavoro e se qualcuno vuole lasciarmi una moneta,
l'accetto volentieri". Da qualche mese pulisce ogni mattina, a
Torino, i giardini di Vanchiglietta, in piazza Toti e piazza
Chiaves, dove ormai lo conoscono tutti. E' una delle tante
storie di chi, clandestino, fugge dal proprio Paese nella
speranza di un futuro migliore e deve fare i conti con le
difficoltà dell'integrazione.
"Da quando c'è lui, la piazza è pulitissima - assicura un
residente della zona - Aiuta anche i commercianti e un giorno ha
allontanato dei ladruncoli".
Scappato da guerra e povertà, Chukwedo è arrivato a Torino a
24 anni. "Per cinque euro spostavo le cassette in un market, poi
me ne sono dovuto andare". Così ha preso una scopa per rendersi
utile e racimolare qualche euro. Dorme in un camioncino. "Tra
poco devo restituirlo. C'è chi mi offre un cappuccino, una
brioche, ma ho bisogno di una casa. Sono una persona umana e
sono stanco. A volte vorrei morire...".
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