Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Bruciò bandiera Lega, assolto

Bruciò bandiera Lega, assolto

Dalla Cassazione per un problema di carattere giuridico

TORINO, 06 settembre 2018, 17:58

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Brucia una bandiera della Lega Nord e, dopo una prima condanna a 200 euro di multa, viene assolto in Cassazione per un problema giuridico. Il caso si è snodato negli uffici giudiziari torinesi e ha riguardato C.R., un antagonista oggi di 38 anni, per un episodio che risaliva al 2009.
    L'imputato era stato chiamato a rispondere di danneggiamento "semplice", ma nel frattempo - dopo un decreto legislativo del 2016 - il reato è stato modificato in modo tale, come hanno fatto osservare gli avvocati difensori Marco Melano e Gianluca Vitale, da non poter essere più applicato alla vicenda in questione.
    Il 24 ottobre del 2009, in piazza Castello, ci fu un parapiglia tra antifascisti e militanti della Lega Nord che avevano allestito un banchetto. C.R. venne identificato (nonostante la sua professione di innocenza) come l'uomo che diede alle fiamme la bandiera, mentre altri compagni furono processati e condannati per ipotesi di resistenza e lesioni nei confronti di appartenenti alle forze dell'ordine.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza