Brucia una bandiera della Lega Nord
e, dopo una prima condanna a 200 euro di multa, viene assolto in
Cassazione per un problema giuridico. Il caso si è snodato negli
uffici giudiziari torinesi e ha riguardato C.R., un antagonista
oggi di 38 anni, per un episodio che risaliva al 2009.
L'imputato era stato chiamato a rispondere di danneggiamento
"semplice", ma nel frattempo - dopo un decreto legislativo del
2016 - il reato è stato modificato in modo tale, come hanno
fatto osservare gli avvocati difensori Marco Melano e Gianluca
Vitale, da non poter essere più applicato alla vicenda in
questione.
Il 24 ottobre del 2009, in piazza Castello, ci fu un
parapiglia tra antifascisti e militanti della Lega Nord che
avevano allestito un banchetto. C.R. venne identificato
(nonostante la sua professione di innocenza) come l'uomo che
diede alle fiamme la bandiera, mentre altri compagni furono
processati e condannati per ipotesi di resistenza e lesioni nei
confronti di appartenenti alle forze dell'ordine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA