"Arriva l'influenza e come tutti gli
anni i servizi sanitari vanno in tilt. Nonostante le previsioni
sul picco, le Asl non hanno provveduto a rinforzare il servizio
di continuità assistenziale (ex guardia medica) per garantire un
servizio efficace e condizioni di lavoro tollerabili". Così
Alessandro Dabbene, segretario regionale di Fimmg (Federazione
Italiana Medici di Medicina Generale) Continuità Assistenziale.
"In pochissime sedi - rimarca Dabbene - è stato concesso un
rinforzo e in diversi casi la ricerca di medici è stata vana
perché fatta a pochi giorni dal picco del 23, primo giorno di
chiusura dei medici di famiglia". "Siamo stanchi - dice Roberto
Venesia, segretario Fimmg - di riportare ogni anno cronache di
un disservizio annunciato. Proponiamo di adeguare il numero di
medici di continuità assistenziale a quanto previsto dalle
normative, rinforzare le sedi più in sofferenza, aprire più
ambulatori. Se la Regione resta sorda, apriamo subito un tavolo
in ogni Asl per aggiornare gli accordi locali".
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