"Gesù è venuto a insegnarci una via migliore: quella di allargare i confini della nostra casa, famiglia, patria e cultura a tutti coloro che lo desiderano, rompendo steccati consolidati e superando divisioni di ogni genere". Lo ha detto monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, durante la messa della notte di Natate celebrata nel Duomo. "L'accoglienza - ha aggiunto - rappresenta ancora oggi uno dei gesti più difficili". Nosiglia ha spiegato che "la novità è Cristo, il figlio di Dio che nasce per noi, ma per accorgersene, e per sentire che lui sta bussando alla porta di casa, occorre non essere distratti, disattenti e preoccupati per altre cose, come lo sono stati gli abitanti di Betlemme, che gli hanno chiuso la porta delle loro case e del loro cuore".
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