Guardare al futuro prendendo
ad esempio Adriano Olivetti. Il suo spirito, la sua filosofia,
il suo modo di fare impresa. Rimasto per anni chiuso in un
cassetto, il modello d'azienda nato nel secolo scorso a Ivrea,
con cinquant'anni d'anticipo rispetto al resto del mondo, torna
attuale. Tante le università italiane e straniere che sono
tornate a parlarne, non per un'operazione nostalgia ma per la
sua capacità di guardare all'economia senza tralasciare il
personale.
"L'azienda non c'è più, ma le idee restano", spiega l'editore
Cesare Verlucca, 90 anni lo scorso giugno, tra i promotori del
convegno 'In me non c'è che futuro', sabato 11 novembre al polo
universitario di Ivrea. Una iniziativa organizzata dalle Spille
d'Oro Olivetti, associazione degli ex dipendenti con almeno 25
anni di servizio, in collaborazione con Hever edizioni e Lions.
"Il nostro obiettivo - spiega Verlucca - è fare sì che i suoi
insegnamenti arrivino alle scuole, perché i ragazzi sono il
futuro".
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