La Regione Piemonte è in campo
contro il cyberbullismo, ovvero il bullismo in rete, che
attacca, offende o minaccia qualcuno usando gli strumenti
informatici. Lo fa lanciando una campagna di sensibilizzazione,
ma anche affrontando il tema sotto il profilo legislativo, con
due proposte di legge al momento in discussione nelle
Commissioni congiunte Cultura e Sanità. Obiettivo, proteggere i
giovani, che sono i più indifesi contro minacce e insulti, e i
più fragili di fronte a falsità sul loro conto, foto o video
imbarazzanti, identità rubate che li deridono o li danneggiano.
Perché ciò che accade nel mondo virtuale, come la cronaca
insegna, implica risvolti a volte tragici anche in quello reale.
La campagna sociale #cyberullismo attraverso i canali
Facebook, Twitter, Youtube e Linkedin, e anche con alcuni video
istituzionali e con pubblicazioni rivolte ai più giovani e ai
loro genitori e insegnanti, punta a sensibilizzare sul tema e a
offrire agli educatori strumenti utili per affrontare il
fenomeno. L'iniziativa coinvolge anche il Corecom, la Consulta
Giovani e la Garante regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza.
"È compito delle istituzioni - spiega Giorgio Bertola, che
con Gabriele Molinari, è il consigliere delegato dell'Ufficio di
presidenza del Consiglio regionale alla Consulta Giovani -
investire risorse ed energie per tutelare i soggetti più deboli.
Lo scorso giugno è stata approvata una legge nazionale sul
cyberbullismo. Ma è necessario fare di più per opporsi a un
fenomeno che è sempre più pervasivo e pericoloso".
"Il Consiglio regionale - aggiunge Molinari - ha raccolto la
sfida nella lotta a questa emergenza e ha predisposto un'ottima
campagna di comunicazione e sensibilizzazione volta a prevenire
questi comportamenti criminosi che coinvolgono i giovani. Nella
lotta al cyberbullismo la mossa vincente è la costruzione di una
rete capace di far dialogare ragazzi, famiglie e istituzioni".
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