La riforma delle strutture
residenziali psichiatriche varata dalla Regione Piemonte con una
delibera del 2016, che entra ora nella fase applicativa, ha
provocato la protesta degli interessati, le cui associazioni
hanno manifestato davanti al Consiglio regionale in occasione
della seduta aperta di questa mattina.
Per i manifestanti, "oltre 1.800 malati non potranno più
curarsi e 600 persone rimarranno sena lavoro".
"Nessun diluvio universale - ha replicato in Aula l'assessore
alla Sanità, Antonio Saitta - vogliamo riordinare un settore che
per tantissimi anni non è stato governato. C'è la nostra
disponibilità completa e totale ad agire nel modo migliore
nell'interesse dei pazienti. Il nostro interesse è inserire i
malati dove è per loro più utile, perché se non c'è il governo
pubblico prevalgono altri interessi".
Alla fine della seduta è stato approvato un ordine del giorno
della maggioranza che chiede "una dilazione dei termini di
adeguamento" ai nuovi indirizzi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA