Si sono concluse con il rinvio a
giudizio di tre dipendenti della Powertrain le indagini della
polizia sui furti di iniettori, per un valore di circa centomila
euro, nello stabilimento torinese di via Puglia. In carcere è
finito un caporeparto, accusato anche di spacciare droga;
indagati a piedi libero due colleghi.
I tre sono stati sorpresi all'uscita dello stabilimento con
materiale appartenente all'azienda, tra cui punte di mola e
altri manufatti che venivano rivenduti all'esterno con gli
iniettori. Tra i macchinari di lavorazione in uso esclusivo al
caporeparto. di di 33 anni, gli agenti del commissariato
Barriera Milano hanno trovato anche 650 grammi di hashish e un
bilancino elettronico di precisione. Negli ultimi quattro anni,
avrebbe venduto droga per 50mila euro ai colleghi. Oltre
all'accusa di furto aggravato, l'uomo dovrà quindi rispondere
anche della vendita di sostanze stupefacenti.
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