"Voglio parlare delle donne che mi
piace raccontare a mia figlia, con una grande espressione di sé,
di libertà e consapevolezza". Sono le donne interpretate da
Jasmine Trinca, miglior attrice a Cannes nella sezione Un
Certain Regard per 'Fortunata' e madrina del Lovers Film
Festival, che si è raccontata al pubblico di Torino in un
incontro con la direttrice della kermesse cinematografica Irene
Dionisio.
Dall'esordio ne 'La stanza del figlio' di Nanni Moretti,
scelta in un casting al liceo quando "non mi passava per la
testa di fare l'attrice", fino alle ultime grandi
interpretazioni, la Irene di 'Miele' di Valeria Golino e la
'mamma Roma' della pellicola di Sergio Castellitto, l'attrice
svela di aver sempre "cercato di raccontare un femminile che
dovrebbe autodeterminarsi". In Fortunata "c'è molto della mia
storia, anche se quando mi guardo non riesco a riconoscermi".
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