Il cranio del brigante ottocentesco
Giuseppe Villella resta al Museo Cesare Lombroso di Torino. Lo
ha deciso la corte d'Appello di Catanzaro al quale l'Università
di Torino si era rivolta per opporsi alla sentenza di primo
grado che nel 2012 diede ragione al Comune calabrese di Motta
Santa Lucia che lo rivendicava. Attorno al cranio del brigante,
infatti, ruota la teoria lombrosiana secondo la quale le
caratteristiche fisiche sono strettamente connesse ai
comportamenti.
"Il Museo Lombroso - ha commentato il rettore Gianmaria Ajani
- da sempre ha messo ben in evidenza quali fossero le teorie di
Lombroso, ma anche il loro superamento. Inoltre l'esposizione
dei reperti umani, anche quelli archeologici, è da molto tempo
che vengono tutelati secondo norme di correttezza e rispetto del
pubblico". Il Museo Lombroso ogni anno accoglie oltre 50mila
visitatori e - ha annunciato Ajani - sarà ampliato diventando
Museo della Scienza e dell'Uomo. Termine previsto il 2020.
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