Per il terzo anno Torino accoglie
le pietre d'inciampo ("Stolpersteine") di Gunter Demnig, un
progetto internazionale realizzato dall'artista tedesco per
ricordare le vittime della Shoah. In due giorni ne saranno
collocate 18 che faranno salire a 85 le targhe che lastricano le
strade della città. La prima del 2017 è dedicata a Leone
Sinigaglia, musicista e compositore. La morte - ha ricordato il
vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti durante i
saluti - non lo raggiunse nei campi di concentramento, ma a
Torino, all'ospedale Mauriziano, probabilmente per infarto,
mentre veniva arrestato per essere deportato. Come lui furono
molti i musicisti morti nei campi di concentramento. La pietra
per Sinigaglia è stata posata davanti al Conservatorio. Tra le
18 anche quella dedicata a Gemma Vitale Servadio, deportata da
Torino con la madre e morta ad Auschwitz.
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