E' un film tutto al femminile, ma
anche, se non soprattutto, sul valore dell'impegno civile, sul
coraggio di schierarsi, di mettersi in gioco, di condividere con
gli altri le battaglie per la libertà e la giustizia, l'ultimo
lavoro di Daniele Segre, 'Nome di battaglia donna', in programma
al Torino Film Festival, nella sezione Festa Mobile. "Ho sentito
il bisogno - spiega Segre - di raccontare la verità".
Nel film otto donne partigiane aderenti ai 'Gruppi di difesa
della donna per l'assistenza ai combattenti per la libertà'
raccontano pezzi delle loro vite, di quando avevano dai 15 ai 20
anni e facevano le staffette partigiane.
Prodotto da I Cammelli e realizzato in collaborazione con
l'Anpi, il film è frutto di un lungo lavoro di raccolta di
storie e di racconti in prima persona.
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