La Cina punta sulla musica lirica e
guarda al repertorio classico italiano come sua principale fonte
d'ispirazione. Forte del suo National Center for the Performing
Arts (Ncpa), grande come il Kennedy Center di Washington e il
Lincoln Center di New York messi insieme e che in nove anni di
vita ha realizzato 20 opere italiane dalla Turandot del 2008
all'Aida del 2015, per un totale di 170 repliche, il suo
presidente Chen Ping non esita a porre l'accento sull'asse
privilegiato Italia-Cina, "mai state così vicine". Lo ha detto a
Torino, in occasione della laurea honoris causa che gli è stata
conferita dall'Università. "Siamo legati - ha detto - da un
destino di condivisione e di scambio". Ogni anno il Ncpa
accoglie a lavorare oltre 150 fra registi, attori e
professionisti delle arti italiani. Al momento il Centro conta
65 rappresentazioni, fra cui 51 opere liriche che includono 40
classici occidentali e 11 opere cinesi. Obiettivo 2021 arrivare
a 110 autoproduzioni, fra cui 80 opere liriche.
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