La scuola di Namche Bazaar, a quasi
4.000 metri di altezza sulle pendici dell'Everest, nel massiccio
dell'Himalaya, ha riaperto oggi i battenti a 16 mesi dal
terremoto che l'aveva distrutta. E i 155 bambini delle
elementari e delle medie figli di sherpa e di contadini sono
tornati nelle sette aule. La ricostruzione è stata completamente
realizzata dai lettori de La Stampa attraverso la Fondazione
Specchio dei tempi.
La ripresa dell'attività ha coinciso con il ritorno a scuola
dopo la pausa per il monsone estivo. Quello di Namche Bazaar era
il complesso scolastico più alto fra quelli devastati dal sisma
che ha colpito il Nepal nell'aprile dello scorso anno. La
ricostruzione è stata resa difficile dalla furia dei monsoni,
con forti venti e nevicate, e dalle difficoltà dei trasporti, in
un Paese senza valide strade, con poca corrente elettrica e con
pochissimo carburante. Da Katmandu a Namche Bazaar occorrono,
via terra, circa 10 giorni, gli ultimi due su impervie strade di
montagna.
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