I 52 comuni soci dell'Asa di
Castellamonte dovranno versare nelle casse del consorzio rifiuti
fallito 37 milioni di euro, cifra ben superiore ai 28 milioni
che erano stati ipotizzati. Lo prevede il lodo arbitrale
relativo all'ente - diventato famoso per le proteste dei suoi
lavoratori, che nel 2013 si barricarono in Comune con taniche di
benzina - che ora rischia di portare al default le
amministrazioni comunali coinvolte.
Il commissario straordinario di Asa, Stefano Ambrosini,
esprime "grande soddisfazione per aver visto accolta la propria
impostazione". E, consapevole delle ricadute del lodo per il
territorio, dichiara all'ANSA di essere "disponibile ad aprire
subito un tavolo per individuare soluzioni auspicabilmente
condivise".
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