Il mistero della pistola che ha ucciso Alberto Musy emerge dalle carte dell'indagine che, oggi, ha portato a quattro arresti per estorsione. L'arma, utilizzata nell'agguato del 21 marzo 2012 al consigliere comunale, non è mai stata trovata: gli inquirenti, ora, non escludono che il presunto attentatore, Francesco Furchì, se ne sia liberato consegnandola a un conoscente di Vincenzo D'Alcalà, uno degli arrestati di oggi. Lo scrive il pm Roberto Furlan nella richiesta di misura cautelare.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA