"Vogliono cancellare il buon cibo
italiano, a cui tutto il mondo guarda con favore, con leggi e
provvedimenti contrari alla coltivazione della terra. Così ci
rubano il futuro". Così, all'ANSA, Michele Nasillo della neonata
associazione "Uniti per l'Agricoltura", imprenditore agricolo
del Basso Molise, tra i fondatori del movimento che raggruppa i
giovani del comparto molisano. Da domani pomeriggio, 6 febbraio,
alle ore 14, tornano i trattori in presidio a Termoli, in piazza
Donatori di Sangue, in centro città a oltranza. Per mercoledì 7
è stato organizzato un corteo di mezzi agricoli con sfilata
sulla statale 16.
"La politica agricola comunitaria - aggiunge Nasillo - ci
obbliga a non coltivare i terreni feritili preferendo
l'importazione di prodotti agroalimentari come il grano dal
Canada, dove non vigono le regole ferree che abbiamo in Italia.
Di conseguenza la nostra qualità va a scomparire sull'altare di
carne sintetica e farina di grilli. Addirittura, ci vogliono
pagare ad ettaro per non coltivare per i prossimi vent'anni.
Praticamente non possiamo seminare perché diventa difficile, se
non impossibile, rispettare l'obbligo delle rotazioni".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA