"La fantasia supera la realtà.
Gravissime e pericolose per il Molise le irregolarità sui conti
della Regione accertate dalla Sezione regionale di controllo
della Corte dei Conti". Così la capogruppo del Pd in Consiglio
regionale, Micaela Fanelli, a margine della cerimonia di
parifica che si è svolta oggi a Campobasso. "Sugli atti
contabili del governo Toma la Corte dei Conti ha così apposto di
nuovo, e questa volta con maggiore convinzione - osserva
l'esponente della minoranza - un grande e immenso bollino rosso,
certificando come gli equilibri finanziari del Molise siano ai
limiti della sostenibilità. E a nulla servono le lacrime di
coccodrillo di un presidente che a 4 anni e mezzo dal suo
insediamento, nell'ultima seduta del Consiglio regionale, ha
ammesso gli enormi debiti della Regione Molise, di cui forse
evidentemente si è accorto solo ora. A differenza, invece, della
Corte dei Conti che ogni anno ha acceso un semaforo rosso sui
conti della Regione guidata dal centrodestra e che, questa
volta, ha effettuato tante, decisamente troppe, sottolineature
sulla determinazione del disavanzo, per il quale gli
stanziamenti previsti dal governo regionale non sono stati
stimati in base alle reali esigenze di copertura, con la
gravissima conseguenza, dice la Corte dei Conti, che 'il
disavanzo al 31 dicembre 2021, così come determinato
dall'amministrazione regionale, risulta di dubbia legittimità'.
Il tutto - evidenzia Fanelli - mentre leggiamo affranti come lo
stesso disavanzo, se ripartito fra i cittadini, gravi sulla
testa di ogni molisano per circa 1.700 euro. Un valore che, non
solo è cresciuto dal 2020, ma è anche quello più alto di tutte
le regioni d'Italia: 15 volte superiore a quello dell'Umbria e
19 volte rispetto alla Basilicata. Insomma, sono bastati 4 anni
di governo Toma per rendere i molisani i cittadini più
indebitati d'Italia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA