Il grano molisano,
la saragolletta rossa del Molise, un frumento particolare dal
colore arancio-oro di altissima qualità, abbandonato dagli
agricoltori a favore di altri semi più produttivi, è oggi
recuperato e coltivato nell'azienda di San Giuliano di Puglia
(Campobasso). È stato presentato nel corso della Giornata della
biodiversità coltivata, svoltasi nell'impresa agricola di
Modesto Petacciato, nel centro sangiulianese dove si è fatto il
punto sulla situazione in Molise sulle coltivazioni cerealicole.
L'evento, patrocinato dall'Aiab, l'Associazione Italiana per
l'Agricoltura Biologica, ha visto la partecipazione di
agricoltori della Toscana coinvolti nel progetto "Cereali
resilienti 2.0", i docenti dell'Unimol Cristina Messia e Angelo
Belligiani, l'Assessore regionale al ramo Nicola Cavaliere, i
ricercatori Salvatore Ceccarelli e Stefania Grando, due
genetisti che hanno lavorato sui frumenti non solo in Italia.
"Siamo partiti con 3-4 spighe di questo grano molisano - spiega
Modesto Petacciato all'Ansa - che, nell'arco di un paio di
campagne agricole, hanno prodotto un quantitativo tale da poter
fare delle prove di panificazione il prossimo mese di agosto".
"Nella visita dei campi - ha proseguito il titolare dell'impresa
- è emerso che L'orzo nudo molisano è molto simile a quello del
Tibet per cui stiamo approfondendo le caratteristiche insieme ai
docenti dell'Unimol".
Per l'Assessore Cavaliere, quella svoltasi a San Giuliano di
Puglia è "la prima manifestazione importante sul territorio dopo
l'emergenza da Covid-19 e le restrizioni di questi lunghi e
difficili mesi. Ed è un vero piacere ripartire, con prudenza e
nel pieno rispetto delle norme vigenti, da questi splendidi
campi colorati dalla primavera molisana e affrontando questioni
fondamentali per la nostra agricoltura: giugno è infatti il mese
dei cereali ed è giusto dedicare momenti di approfondimento alla
costruzione di filiere cerealicole e alla riproduzione di
semente in azienda. Tanti i momenti di confronto, scambi e
discussioni tra esperiti del settore, addetti ai lavori,
semplici appassionati. È proprio il caso di dirlo: il Molise
c'è, non si arrende e riparte dai suoi più antichi tesori
custoditi dalla natura".
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