"Si può lavorare in serenità al
di là delle personali rivendicazioni", il presidente della
Giunta "è il garante della efficienza e della efficacia della
stessa sua giunta", perciò "è a lui che ci si deve riferire per
una concreta azione di governo e non semplicemente alle
posizioni di partito che pure sono importanti, ma non possono
influenzare la politica della giunta". Così all'ANSA il
governatore del Molise, Donato Toma (centrodestra), commenta le
dichiarazione rese alla stampa dai consiglieri regionali
Filomena Calenda e Aida Romagnuolo, dopo aver appreso di essere
stati espulse dalla Lega come "inevitabile conseguenza di quanto
fatto e dichiarato dalle due consigliere negli ultimi giorni"
sull'assessore esterno della giunta Toma e coordinatore
regionale della Lega, Luigi Mazzuto.
Poi, sulla frase di Calenda in Consiglio si assisterà 'ad una
partita a scacchi e lo scacco matto fa male', Toma ha aggiunto
che "in aula dovranno dibattersi i problemi del Molise e non le
ripicche di partito, mi occupo solo dei problemi del Molise, non
gioco a scacchi con la vita degli elettori". Infine, osserva il
governatore, "è preoccupato chi ha 'bisogno' di stare in
consiglio per avere visibilità, chi deve stare in consiglio
perché vuol cambiare in meglio la vita dei molisani non deve
preoccuparsi, deve solo lavorare".
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