"Una sciagura che ha
pesantemente segnato anche la nostra Regione con 87 vittime".
Sono le parole del presidente del Consiglio regionale, Vincenzo
Cotugno, nel corso della 3/a Giornata dell'Emigrazione Molisana
nel Mondo per ricordare la tragedia della miniera di Monongah
(Stati Uniti), di cui oggi ricorre il 110/o anniversario.
Nell'incidente persero la vita 362 lavoratori, di cui 171
italiani, tra i quali 87 molisani provenienti dal Molise, da
Torella del Sannio, Frosolone, Duronia, Fossalto, Bagnoli del
Trigno, Pietracatella e Vastogirardi.
Secondo il consigliere regionale Domenico Ioffredi le vittime
effettive saranno state molte di più, anche perché spesso gli
operai si portavano al lavoro i figli, senza che venissero
registrati. "Le stime più attendibili parlano di almeno 600
morti - ha spiegato - quasi il doppio delle cifre ufficiali.
Perché dobbiamo parlare di Monongah? Perché il carbone era il
petrolio di allora, non esisteva un'altra fonte per produrre
calore e nelle miniere si lavorava a 40 gradi di temperatura con
il rischio serio di esplosioni come più volte avvenuto. Non
riesco ad immaginare un luogo più simile all'inferno di questo.
Ricordiamoci di queste persone e di che vita di sacrifici hanno
fatto non solo perché è importante sapere da dove veniamo, ma
anche perché ci hanno portato a questo livello di benessere; ma
ricordiamocelo anche perché oggi in molti posti del mondo è
ancora così. Nel 2005 le stime ufficiali parlano di 9 mila morti
nelle miniere della Cina: i dati delle organizzazioni non
governative parlano di 20 mila morti. Ci ha insegnato qualcosa
questa tragedia? A noi umanità?".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA