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L.Elettorale: M5S, Molise torna indietro di 54 anni

L.Elettorale

L.Elettorale: M5S, Molise torna indietro di 54 anni

Federico e Manzo, regole ad hoc per mantenere la poltrona

CAMPOBASSO, 28 novembre 2017, 13:22

Redazione ANSA

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"54 anni per fare un passo indietro". È una lettura critica della nuova legge elettorale quella dei consiglieri regionali del M5S, Antonio Federico e Patrizia Manzo. Per loro, dunque, l'Assemblea di Palazzo D'Aimmo "ha deciso di utilizzare il voto dei molisani a proprio uso e consumo", attraverso regole ad hoc "per tentare di mantenere la poltrona". I Cinquestelle hanno votato contro l'approvazione della norma. "Discutere e approvare una legge elettorale a poche settimane dalla fine della legislatura - spiegano Federico e Manzo - è uno sgarbo alla democrazia a conferma che la maggioranza spesso lavora solo per salvaguardare le proprie posizioni privilegiate. Non solo: discutere e varare il progetto a poche settimane dal voto ha impedito ai cittadini di raccogliere le firme per proporre un referendum abrogativo con cui esprimere il proprio dissenso alla legge elettorale. Ma la giornata di oggi - aggiungono - sarà ricordata anche per la messinscena del governatore Paolo di Laura Frattura che in apertura di seduta ha chiesto furbescamente di rinviare la discussione solo per tentare di acquietare la base del Pd che premeva per le tre circoscrizioni. Il progetto elettorale appena varato dal Consiglio regionale non ci piace anche perché - spiegano - promuove le grandi ammucchiate, le coalizioni per convenienza e non per convinzione, perché promuove il collegio unico negando la giusta rappresentatività a tanti territori, provincia di Isernia in primis. La nostra proposta invece puntava sui due collegi, Campobasso e Isernia, scoraggiava i partiti unipersonali frenando al contempo l'elezione dei capibastone all'interno delle coalizioni, responsabilizzava i cittadini tramite il voto congiunto, limitava a due mandati consecutivi l'eleggibilità del governatore ed eliminava il diritto al seggio automatico per il candidato presidente arrivato secondo".
   

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