"Nella lotta alle infiltrazioni
malavitose, il Molise è stato abbandonato". Lo afferma la
segretaria provinciale di Sinistra Italiana, Anna Spina, a
seguito degli ultimi episodi intimidatori in alcuni Comuni
molisani che "confermano la debolezza della risposta
istituzionale, sociale e di pubblica sicurezza, con l'aggravante
che non accenna a diminuire il numero dei boss mafiosi inviati
in Molise a vario titolo tra pentiti, collaboratori di
giustizia, arresti domiciliari o per altre pene detentive".
Dito puntato anche "sulla soppressione del Comando regionale
dei Carabinieri, il distaccamento della Polizia stradale di
Larino (Campobasso), i posti di polizia ferroviaria e postale e
l'indebolimento del Corpo Forestale". "14 parlamentari di
Sinistra Italiana - ricorda Spina - lo scorso anno presentarono
una interrogazione parlamentare al Governo per denunciare i
rischi crescenti a cui è esposto il Molise rispetto al ripetersi
di fenomeni di infiltrazione mafiosa perpetrati dalla
'Ndrangheta sul litorale adriatico, dalla Camorra lungo il
confine casertano e beneventano, e dalla nuova mafia foggiana a
ridosso del Basso Molise, di Campobasso e dell'area del
Fortore".
"Grazie a quella interrogazione - prosegue - vennero accesi i
riflettori sull'allarmante situazione del nostro territorio e
per la prima volta una delegazione della Commissione
parlamentare antimafia, guidata dal presidente Rosy Bindi, è
venuta a Campobasso per un vertice in materia di prevenzione e
repressione del fenomeno mafioso. Purtroppo le richieste dei
parlamentari di Sinistra Italiana non sono state accolte dal
Governo che ha confermato, con una superficialità disarmante, la
soppressione di importanti presidi di sicurezza. Se il Molise
non comprende la gravità del rischio a cui è esposto - conclude
- sarà inghiottito dalla faida criminale foggiana e dagli affari
di 'Ndrangheta e Camorra".
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