Due femmine di orso
bruno marsicano si sono riprodotte nel 2016 nel Parco nazionale
d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm). Purtroppo una delle due, a
maggio avvistata con due cuccioli, nei giorni scorsi è riapparsa
insieme a uno solo; in un altro versante del Parco, però, è
stata registrata la presenza di un'altra mamma con cucciolo. Il
Parco si prepara a effettuare il monitoraggio in simultanea
delle femmine con i piccoli, come fa da dieci anni. Per ora una
delle due coppie si può ammirare tra i faggi in un video sulla
pagina Facebook del Parco (www.facebook.com/parcoabruzzo/ .
Poco più di un mese fa era stato avvistato un cucciolo nato nel
2015, anno nel quale, a settembre, 5 erano i cuccioli in vita.
Tra questi anche Morena, in cattività dopo essere stata
recuperata a Villavallelonga a maggio, poi trovata morta il 21
luglio scorso. Nel 2015, informa il Parco, è stata documentata
la sopravvivenza al secondo anno di vita di 6 degli 11 cuccioli
nati nel 2014, il 54%. A differenza di altre popolazioni ursine,
precisa il Parco, l'orso bruno marsicano è precocemente
allontanato dal gruppo familiare: a un anno e mezzo i piccoli
vengono lasciati e questo li espone a maggiori rischi, ma
proprio questo allontanamento permette alla femmina di
accoppiarsi nuovamente. Per l'orso bruno marsicano si parla di
piccoli numeri e contestualmente di alta densità. Il grosso
della popolazione vive nel Parco e nella Zona di protezione
esterna; l'alta densità espone questi animali, che hanno bisogno
di ampi territori, a meccanismi di autoregolazione
densità-dipendenti. "Per questo - si legge sul sito del Pnalm -
ridurre la mortalità per cause antropiche e favorire
l'espansione della popolazione fuori dai confini dal Parco sono
le uniche condizioni per garantire la sopravvivenza dell'orso
bruno marsicano nel lungo termine".
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