La Direzione sanitaria
dell'ospedale Cardarelli di Campobasso, coadiuvata dalla Unità
aziendale di gestione del rischio clinico, ricostruisce in una
nota la vicenda della giovane donna incinta morta questa mattina
affermando di aver "preliminarmente verificato la appropriatezza
e la regolarità delle condotte in proposito mantenute".
"La paziente, accompagnata in ospedale dai sanitari del 118
durante la notte per quadro clinico cui è stato attribuito
codice di priorità verde - riferisce il direttore sanitario
dell'ospedale, Luigi Di Marzio - è stata tempestivamente
visitata dai sanitari in servizio presso il pronto soccorso. Ad
essi ha riferito dolori addominali, negando gravidanza in atto;
in assenza di qualsiasi ulteriore segno clinico è stata trattata
per tale sintomatologia che, prontamente regredita le ha
consentito di tornare al proprio domicilio dopo circa un'ora".
Quindi la ricostruzione fornita dall'ospedale si sposta a
questa mattina: "Nelle prime ore della giornata la paziente è
stata nuovamente condotta in ospedale dai sanitari del 118 in
stato preagonico conseguente a gravissimo stato di shock con
midriasi, poiché rinvenuta esanime nel bagno di casa dopo aver
espulso, all'insaputa dei familiari, un feto dell'apparente età
gestazionale di circa cinque mesi. Immediatamente condotta in
sala operatoria è stata intubata e sottoposta a manovre di
rianimazione cardiopolmonare, che purtroppo non hanno ottenuto
esito favorevole, comportando la constatazione dell'inevitabile
decesso". Le salme sono a disposizione dell'autorità giudiziaria
competente per gli accertamenti di rito.
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