#NoiResistiamo, perché decidere di restare, vivere, immaginare il futuro in luoghi all'apparenza sempre più distanti dai ritmi e dalle opportunità della contemporaneità è una prova seria di resistenza, poco a che vedere con la rassegnazione. Una macchina fotografica in silenzio immortala il coraggio quotidiano di anonimi eroi dei borghi molisani ed è già un successo per merito e numeri l'iniziativa artistica e sociale che la Kerem di Casacalenda, provincia di Campobasso, sta portando avanti.
Ad oggi sono state realizzate oltre 60 foto, in totale ne saranno 120 per la pubblicazione finale preceduta da una mostra fotografica allestita lungo le vie del paese su pannelli resistenti alla pioggia e al sole. Su Facebook l'evento ha registrato 150 mila contatti. Così il piccolo centro, noto per una vivacità artistica e culturale non comune, è diventato, grazie all'occhio del fotografo Francesco D'Imperio, un teatro di posa in movimento per scatti del vivere comune.
"Tutto nasce da un'immagine del 1999 - ricorda D'Imperio -. Il mondo cambiava pelle: non sapevamo allora in quale direzione, sembravamo destinati a processi incontrovertibili. Quella inconsapevolezza ci ha spinti a un colpo di reni, per me racchiuso nella foto in piazza con tutti gli abitanti di Casacalenda: era la nostra rinascita alle porte del 2000". "Poi però - riflette il fondatore di Kerem -, la speranza s'è spezzata di fronte alla globalizzazione, al terremoto del 2002, alla crisi economica. Abbiamo vissuto anni difficili. Chi è rimasto in paese ha portato avanti la sua personale e straordinaria resistenza che noi di Kerem abbiamo deciso adesso di immortalare di nuovo. Ci mettiamo in posa per mostrare chi siamo e che cosa sappiamo fare". Non è casuale la scelta della macchina fotografica, una Go-pro di solito utilizzata per immagine estreme di sport e azioni in genere. "E' il mezzo che cattura meglio i nostri attimi di quotidianità molisana. Mostriamo la nostra faccia, i nostri attrezzi, le nostre attività, quelle che non fanno notizia ma sono le fondamenta della nostra esistenza", spiega Francesco D'Imperio. "Noi non chiediamo attenzioni particolari, né un occhio di riguardo o misure straordinarie - conclude - noi vogliamo essere semplicemente riconosciuti perché esistiamo e resistiamo alle sfide del tempo".
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