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Ingiusta detenzione,dirigente Regione dovrà essere risarcito

Ingiusta detenzione,dirigente Regione dovrà essere risarcito

Operazione Off Shore, Appello accoglie istanza Mario Ragni

TERMOLI (CAMPOBASSO), 05 ottobre 2015, 19:10

Redazione ANSA

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Mario Ragni, dirigente del settore lavori pubblici della Regione Molise, oggi in pensione, dovrà essere risarcito dal Ministero per ingiusta detenzione con 1.947 euro. A 9 anni di distanza dal suo coinvolgimento nell'operazione ''Off Shore'', condotta dalla Guardia di Finanza nel 2006, in cui fu arrestato con detenzione ai domiciliari, è riuscito ad ottenere il riconoscimento delle sue ragioni e della sua innocenza. Undici giorni di custodia cautelare in casa e la carriera rovinata perché ritenuto responsabile di omissioni di controllo nella mega truffa ai danni dell'Unione Europea messa in atto da un gruppo di persone, può, oggi, mettere la parola fine ad una vicenda giudiziaria che lo ha visto tra i protagonisti. Sul suo capo finirono le accuse di associazione a delinquere, falso e truffa aggravata. La Corte d'Appello di Campobasso ha accolto l'istanza predisposta dal suo difensore, il penalista termolese Domenico Bruno e oggi ha notificato l'ordinanza con la quale condanna il Ministero a pagare 1.947 euro pari ad 11 giorni di arresti domiciliari considerati ingiusti. Ragni, a conclusione del processo, è stato riconosciuto estraneo ai fatti con sentenza di assoluzione del Tribunale di Larino del 16 maggio 2013. Degli 8 imputati del procedimento giudiziario, l'ex dirigente regionale unitamente ad un altro collega, Salvatore Reale, fu assolto per non aver commesso il fatto mentre gli altri 6 furono prosciolti a seguito dell'estinzione del reato per prescrizione. L'operazione delle Fiamme Gialle coinvolse i vertici della cooperativa 'Motopesca' della città che gestiva gli impianti dello scalo marittimo, il dirigente della Regione Molise insieme a professionisti, armatori, imprenditori e politici pugliesi. I finanziamenti pervenuti dall'Unione Europea per oltre 4,3 miliardi di vecchie lire, ottenuti negli anni dal 1998 al 2002, secondo l'accusa non furono impiegati nell'impianto off-shore di maricoltura del quale era stato presentato il progetto e in altre strutture in ambito portuale, ma finirono in altre destinazioni. ''Anche se molto tardi - ha commentato l'avvocato Bruno -, è arrivato il riconoscimento delle sue ragioni. A seguito di questa vicenda, Ragni ha subìto un cambiamento di vita ed anche lavorative visto che ha dovuto mettere da parte idee e progetti di proseguire nella sua carriera. Sicuramente oggi può chiudere questo capitolo di vita''. (ANSA)

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