"Il porto di Ancona è un porto che
sta correndo verso il futuro, anche con grande decisione, perché
consideriamo che le infrastrutture materiali e quelle
immateriali siano indispensabili per rendere competitive le
imprese, che hanno di fronte a loro un mercato sempre più
difficile". Guarda avanti il presidente dell'Autorità portuale
di Ancona Rodolfo Giampieri, che ha raccolto la grande sfida del
progetto Mednet, di cui l'Ap è partner, di semplificare le
procedure per merci e navi.
"Il porto è consapevole - dice Giampieri - che, considerate
le sue ridotte dimensioni, deve fare della qualità dei servizi
la sua caratteristica. Qualità abbinata a economicità. Mednet è
un progetto strategico: lo abbiamo sposato con convinzione
perché si inserisce a pieno titolo nella strategia europea e
risponde alla nostra idea che bisogna sempre di più integrare il
porto e non isolarlo, convinti come siamo che le reti sono una
grande opportunità di sviluppo". Per Giampieri, "bisogna
mantenere sempre alta l'attenzione sulla progettazione europea,
per recuperare risorse altrimenti difficilmente reperibili da
utilizzare per concreti progetti di crescita. Il porto guarda
con coraggio e ragionato ottimismo al confronto perché, con
l'esperienza e la capacità di chi ci lavora, possiamo diventare
protagonisti della portualità adriatica, e nella proiezione
della Macroregione Adriatico Ionica, per dare alla città e alla
regione uno spazio sempre più centrale, anche all'interno delle
strategie generali".
"Nei porti italiani ed europei - insiste Giampieri, entrando
nel merito del progetto - lo sviluppo di infrastrutture
telematiche, le cosiddette info-strutture, è un fattore di
competitività sempre più evidente, in quanto consente di
velocizzare il dialogo con le amministrazioni pubbliche e di
tracciare costantemente lo stato di ogni pratica". "Nel nostro
Paese - ricorda - l'esperienza di riferimento è quella
dell'Agenzia delle dogane, che da anni ha avviato il proprio
sportello unico e ne ha favorito l'interfaccia con gli altri
sistemi informatici, come quelli delle Autorità portuali o degli
operatori. Un'ulteriore esperienza in fase di continua
evoluzione è quella del Pmis (Port management information
system) attivato dalle Capitanerie di porto per la gestione
delle pratiche nave in porto. A partire da queste esperienze e
dalle richieste avanzate dagli operatori anconetani, dal 2012
abbiamo avviato la sperimentazione di sistemi informatici che
consentissero il dialogo tra Ap, dogane e operatori. Nel 2014
abbiamo svolto le procedure di gara per l'acquisizione di un
sistema che facesse tesoro di queste sperimentazioni, si
adattasse alle esigenze locali e supportasse ulteriori
sviluppi". "Il sistema acquisito, denominato LISy - spiega
Giampieri - è predisposto per il dialogo con l'Agenzia delle
Dogane, le Capitanerie di porto e i sistemi informatici Istat
per la raccolta del dato statistico del trasporto marittimo. Il
sistema consente di disporre di uno spazio virtuale per la
condivisione dei dati tra operatori e amministrazioni pubbliche,
con notevoli potenzialità di sviluppo che intendiamo esplorare".
Un percorso in cui la stella polare è l''abbattimento' della
burocrazia attraverso la telematizzazione.
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