I leader delle città, degli enti
territoriali e delle regioni europee spingono sull'innovazione a
livello territoriale per accelerare la transizione verde e
digitale. E' il tema di una Conferenza organizzata dal Comitato
Europeo delle Regioni e dalla Regione Marche, a seguito di un
parere elaborato dal consigliere regionale marchigiano elaborato
dal consigliere regionale marchigiano Andrea Putzu, entrato a
far parte del CdR, e adottato all'unanimità nel corso
dell'ultima plenaria il 31 gennaio. Un parere che si può
riassumere con la necessità di supportare il tessuto economico e
produttivo, facendo perno sulle "valli dell'innovazione", un
"ecosistema che farà lavorare insieme le migliori energie e
competenze, dalle università alle imprese passando per la
politica".
Alla Conferenza hanno partecipato rappresentanti delle
Regioni, degli enti territoriali, del Governo, della Ue e del
mondo accademico e imprenditoriale. Il presidente della Regione
Marche Francesco Acquaroli ha ringraziato la presidente della
commissione per la politica sociale e la ricerca (Sedec) del CdR
Tanya Hristova: "la sinergia che possiamo mettere in campo
insieme, collaborando con una governance multilivello, è
fondamentale per un efficace sviluppo dell'ecosistema innovativo
regionale che permetta l'implementazione delle politiche europee
sul territorio". La presidente della Regione Umbria e membro del
CdR Donatella Tesei ha osservato che "per essere più forti, le
regioni devono portare avanti insieme delle sfide importanti
come quella dell'innovazione". Nel suo intervento da remoto, il
ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha
ricordato gli ingenti investimenti necessari per attuare la
transizione verde e digitale in Europa, sottolineando che però
servono anche "capitali privati". La Conferenza ha chiuso due
giorni di lavoro ad Ancona della Commissione Sedec: "un momento
importante di approfondimento sui temi legati all'innovazione -
il commento di Putzu -. Nelle Marche ci sono molte piccole e
medie imprese, che sono la spina dorsale della nostra economia.
Queste Pmi vanno sostenute nel processo d'innovazione, che non
riguarda un lontano futuro, ma il concreto presente".
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