Ariston Group, che è stata attiva
nella Federazione Russa per quasi 20 anni "con relazioni molto
corrette con le istituzioni locali, non è stato informato in
anticipo del decreto" con cui Putin ieri ha nazionalizzato
temporaneamente lo stabilimento del gruppo fabrianese, ed è
"estremamente sorpreso da questa iniziativa". Lo scrive Ariston
Group in una nota. "In attesa di una spiegazione a questa azione
inattesa - si legge - stiamo valutando le sue implicazioni,
comprese quelle di governance e manageriali".
"Attualmente - prosegue la nota - il Gruppo Ariston possiede
uno stabilimento produttivo dedicato al riscaldamento dell'acqua
situato fuori San Pietroburgo (con circa 200 dipendenti diretti
e indiretti), che produce prodotti avanzati ad alta efficienza
per il mercato interno, un centro di eccellenza per lo sviluppo
prodotto locale e un responsabile commerciale ufficio di Mosca
(che coordina circa 100 dipendenti attivi anche nelle filiali
commerciali locali di tutta la Federazione), tutti operanti
sotto il rinomato marchio Ariston".
Il gruppo ha generato "circa 100 milioni di euro di fatturato
nella Federazione Russa nell'anno fiscale 2023 e disponeva di
una significativa base patrimoniale per operare nel mercato
locale, risultato di quasi due decenni di investimenti".
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