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Omofobia: protesta dem in Consiglio contro parole assessora

Omofobia: protesta dem in Consiglio contro parole assessora

Marche,"circolare ministero? Se non a scuola dove approfondire?"

ANCONA, 17 maggio 2022, 18:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. Se non a scuola dove?".
    La scritta in un cartello, con uno sfondo arcobaleno, è comparsa su alcuni cartelli che il Gruppo Pd in Consiglio regionale delle Marche ha attaccato ai divisori in plexiglass dei banchi come protesta dopo le dichiarazioni dell'assessora Giorgia Latini (Lega). Latini, nei giorni scorsi, aveva sottolineato il proprio "no al gender nelle scuole!" e richiesto al ministero dell'Istruzione il ritiro della circolare del 17 maggio" sulla Giornata internazionale in cui, ha detto l'assessora, "si invitano docenti e scuole di ogni grado, nell'ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nell'ambito dei principi nazionali e internazionali".
    La circostanza ha innescato un dibattito in Assemblea legislativa. Alcuni consiglieri di opposizione hanno contestato l'azione dem come contraria al regolamenti consiliare, e "l'interruzione" dei lavori su un tema non previsto dall'ordine del giorno. Per i dem, il consigliere Romano Carancini ha parlato di un "innocente cartello che parla di diritti delle persone", di una "espressione di dissenso" rispetto alla parole dell'assessora che ha "chiesto a un'altra istituzione di ritirare una circolare fatta di sette righe in cui si indica la necessità che gli insegnanti trovino occasioni di approfondimento con gli studenti sui temi della discriminazione e rispetto dei diritti". Al termine del botta e risposta, il presidente del Consiglio regionale Dino Latini ha disposto che gli esponenti dem togliessero i cartelli non in linea con il regolamento, precisando come non fosse "censura del contenuto dei cartelli". Il dibattito, ha aggiunto, deve essere "ricondotto ai temi all'ordine del giorno", con invito a tutti a "non ripetere manifestazioni del genere".
   

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