Nella Vertenza
Indelfab di Fabriano (Ancona), ex JP Industries ('erede' ex A.
Merloni), licenziamenti collettivi differiti di almeno sei mesi
e questo perché si è avuta conferma che i Curatori fallimentari
Simona Romagnoli, Sabrina Salati e Luca Cortellucci potranno
chiedere ulteriori sei mesi di cassa integrazione per cessazione
di attività finalizzata a scongiurare i licenziamenti, senza
costi aggiuntivi a carico della procedura fallimentare.
L'ammortizzatore sociale, in scadenza a novembre 2021, resterà
in vigore fino a maggio 2022.
E' il risultato dell'incontro svoltosi stamattina, da remoto,
fra i rappresentanti dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo
economico, delle Regioni Marche e Umbria, delle parti sociali e
dei Curatori. Posticipata, dunque, la nuova 'ecatombe'
occupazionale per il fabrianese per i 537 lavoratori: 275 a
Fabriano (Ancona), stabilimento di Santa Maria, e 262 in Umbria,
stabilimento di Gaifana (Perugia. I Curatori ritireranno
ufficialmente la procedura di mobilità e poi avanzeranno
ufficialmente richiesta di esame congiunto al ministero del
Lavoro per ottenere ulteriori sei mesi di Cassa integrazione per
cessazione di attività finalizzata a scongiurare i
licenziamenti.
"Si tratta di un risultato significativo, - commentano, in
una nota congiunta i rappresentanti di Fim-Fiom-Uilm di Marche e
Umbria - poiché da una parte porta ossigeno a livello sociale in
un territorio già in estrema difficoltà, dall'altro consente di
allungare i tempi in vista di eventuali soggetti che
manifesteranno interesse riguardo la vicenda Indelfab di
Fabriano che, come ribadito nel corso della riunione odierna
vanta ancora un potenziale strategico e industriale rilevante".
Il Mise e le Regioni Marche e Umbria hanno confermato che,
ciascuno per le proprie competenze, sfrutteranno questo
ulteriore lasso di tempo aggiuntivo per un'intensa attività di
scouting finalizzata ad individuare investitori italiani ed
esteri interessati ad un progetto di reindustrializzazione e per
politiche attive del lavoro.
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