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Don Giovanni allo Sferisterio al tempo del Covid

Don Giovanni allo Sferisterio al tempo del Covid

Lanzillotta, orchestra ridotta e distanziata, conta ripartire

MACERATA, 17 luglio 2020, 17:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Orchestra ridotta e distanziata con dieci violini rispetto ai 14 previsti, i tromboni che suonano fuori dalla buca e non pochi problemi per far arrivare la musica agli spettatori. Sarà così, nel racconto del direttore d'orchestra Francesco Lanzillotta intervistato dall'ANSA, il Don Giovanni di Mozart al tempo del Covid, in prima allo Sferisterio di Macerata il 18 luglio in una nuova co-produzione con le Chorégies d'Orange per la regia di Davide Livermore.
    "Lo Sferisterio - dice Lanzillotta - è acusticamente generoso per i cantanti, ma avido per l'orchestra, il cui suono se non modulato attentamente non raggiunge nemmeno la quinta fila. Per non correre il rischio di eseguire un'opera solo per noi stessi dobbiamo forzare determinati scambi dell'orchestra, accentuando la forbice delle dinamiche. Un intervento che ha richiesto non pochi accomodamenti per esecutori e cantanti, che osservano il distanziamento. Ma in questo momento - sottolinea Lanzillotta - l'importante è andare in scena e dimostrare che non ci arrendiamo".
   

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