Nessuna guerra di religione, né
scontri di civiltà in Le Siège de Corynthe, che ha inaugurato
ieri sera il Rossini Opera Festival 2017 nei vasti spazi
dell'Adriatic Arena di Pesaro, ma una guerra per l'acqua, bene
primario insostituibile. Il libretto di Luigi Balocchi e
Alexandre Soudant parla di Greci e Turchi e fa riferimento a
episodi storici legati alla caduta di Bisanzio nel XV secolo (e
ad un poemetto di lord Byron). Ma il collettivo catalano La Fura
dels Baus, che ha progettato l'impianto dello spettacolo
pesarese, materialmente messo in scena da Carlus Padrissa con la
videoartista Lita Cabellut, ha puntato su una diversa tematica
di attualità, in una delle estati più calde e siccitose che
l'Italia ricordi e con un futuro di sempre più scarse risorse
naturali. Uno spettacolo 'immersivo' con l'azione spesso
spostata oltre il golfo mistico e in platea che è stata
applaudita a lungo. Scrosci di battimani anche per il direttore
Roberto Abbado e tutti i cantanti.
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