''Ho sempre pensato che chi occupa una carica pubblica e viene interessato da un procedimento giudiziario deve sottoporsi al giudizio in veste di semplice cittadino''. E' quanto il sindaco dimissionario di Ussita Marco Rinaldi ha scritto al presidente dell'Anci Antonio Decaro e a quello di Anci Marche Maurizio Mangialardi, che gli avevano chiesto di ritirare le dimissioni, rassegnate dopo aver appreso di essere indagato, insieme al suo predecessore, per aver consentito di realizzare 5 case mobili e un gazebo in un vecchio camping. In questi giorni Rinaldi ha ricevuto ''centinaia di messaggi di solidarietà da sindaci di tutta Italia'', ma non intende tornare sulle proprie decisioni. ''Vi ringrazio di cuore - dice all'Anci - ma vi prego di non insistere nel chiedermi di ritirare un atto che ho firmato con grande fatica ma con lucida e ragionata determinazione''.
Al sindaco Rinaldi, spiega l'avv. Giuseppe De Rosa, suo difensore, la procura di Macerata contesta una violazione urbanistica relativa agli anni 2015-2016, per aver autorizzato la collocazione delle 5 case mobili e lavori di scavo, ritenuti incompatibili con i vincoli del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. Nel capo di imputazione non si fa espressamente riferimento alla pericolosità idrogeologica dell'area (R4), cui fa cenno invece il decreto di sequestro del camping Il Quercione. Il Gip ha respinto l'ipotesi di lottizzazione abusiva, che era stata formulata dal pm.
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