A Visso, nell'unica
scuola agibile (che ospita le elementari e le medie) hanno
rinunciato alla mensa e a due aule per fare spazio ai bambini
dell'asilo nido e della scuola dell'infanzia, ubicati nell'altro
plesso scolastico inagibile per il sisma del 24 agosto.
"Sono in tutto oltre 100 bambini e ragazzi - dice all'ANSA il
sindaco Giuliano Pazzaglini -, li abbiamo sistemati tutti nel
primo edificio, che è stato ricostruito con criteri antisismici
dopo il terremoto del 1997 e che ha retto, a dimostrazione del
fatto che si può vivere in sicurezza anche in zone a rischio
sismico". Nel piccolo centro, sede dell'Ente Parco dei Monti
Sibillini (una sessantina le unità immobiliari inagibili,
compresi alcuni condominii), "non ho voluto tendopoli, ma solo
qualche tenda isolata presso le abitazioni, per un effetto
psicologico: far rimanere tranquilla la popolazione e lasciare
il territorio presidiato per evitare il rischio di atti di
sciacallaggio".
Per il resto, il primo cittadino di Visso lamenta di aver
dovuto fare "tutto da solo, dal prendere le tende in poi".
Intanto, sempre in autonomia, Pazzaglini si sta muovendo per
fare in modo che Visso, superata la fase dell'emergenza e poi
della ricostruzione, torni ad attrarre turisti e visitatori.
"Sono andato a Bologna - racconta - e ho incontrato il
sindaco Merola per organizzare una mostra di manoscritti
leopardiani: qui custodiamo gli autografi di vari Idilli e
sonetti, tra cui quello dell'Infinito. E poi ho stretto un
accordo con il sindaco di Recanati per una promozione congiunta
delle nostre città: da Leopardi ai capolavori artistici, fino
alle eccellenze enogastronomiche". In cantiere anche il progetto
di una mostra a Milano "con i Comuni terremotati Bandiera
Arancione. Vorremmo però un minimo di presenza dello Stato". E
anche il riconoscimento dei danni subiti dai centri marchigiani
rimasti fuori dal cratere sismico: "qui abbiamo 200 persone
fuori casa, in parte per inagibilità accertata, in parte per
paura. Le richieste di sopralluoghi sono circa 500. Siamo stati
i primi a sollevare questo problema per avere riconoscimenti nel
primo decreto di protezione civile", conclude Pazzaglini.
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