Il cosiddetto "cratere" sismico è
"una leggenda metropolitana, perché non è stato ancora
definito", così come fantomatici status diversi per i Comuni in
base a scosse "6.1 o 6.2". Così il presidente della Regione
Marche Luca Ceriscioli, che nella sua comunicazione al Consiglio
regionale ha voluto "fare chiarezza su alcuni equivoci",
rispondendo ai sindaci che si sono sentiti esclusi dal cratere e
quindi dal riconoscimento di danni ingenti.
"Anche se c'è stata un'attenzione comunicativa fortissima su
Amatrice - ha detto - non c'è un atto che non faccia riferimento
a tutto il territorio. E' la comunicazione che dà risultato - ha
chiesto - o è andare a vedere cosa è successo veramente?".
Stesso discorso per le paure dei sindaco di Amandola sulla
chiusura dell'ospedale, mentre "sono in corso tutti i passaggi
per accertare i danni, ricostruire o sistemare. La
preoccupazione reale è comprensibile - ha aggiunto -, ma non
corrisponde alla realtà dei percorsi amministrativi". Così come
non corrisponde alla realtà l'idea che "se stai in tenda avrai
il ristoro dei danni subiti, se vai in autonoma sistemazione con
contributo no. In realtà, nel secondo caso, alleggerisci il
sistema dell'assistenza - ha precisato -, e avrai lo stesso i
danni come chi sta nelle tende". Ceriscioli ha ricordato anche
"l'attività della magistratura, che andrà a verificare se sono
state spese correttamente le risorse pubbliche investite per
l'ultimo terremoto".
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