Stavolta ''ricostruire dov'era e
com'era'' non sarà facile. Ma, come dopo il sisma del 1997, le
Marche puntano ad una ricostruzione 'identitaria' dei borghi
distrutti dal sisma del 24 agosto scorso: Arquata del Tronto,
cittadella fortificata eretta a difesa della Salaria,
Montegallo, piccole frazioni di montagna con una storia
millenaria e tradizioni radicate, una popolazione per lo più
anziana che non vorrebbe allontanarsi dalle macerie, figuriamoci
dal paese. Sul fronte ascolano del 'cratere' le situazioni sono
molto diversificate fra loro, Pescara del Tronto ad esempio è
rasa al suolo, ''ma l'intenzione - dice la vice presidente della
giunta Anna Casini, architetto - è ricostruire mantenendo dove
possibile la struttura e l'identità urbana. Dalle abitazioni
alle piazze''. Ma prima ''è necessaria una mappatura geologica
approfondita: dobbiamo vedere cosa c'è nel sottosuolo, qual'è la
composizione del suolo, valutare i livelli di sicurezza''.
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