Per undici edizioni il premio giornalistico Urbino Press Award ha portato a Palazzo Ducale grandi nomi del giornalismo americano. Adesso è l'Urbino Press Award che porta le Marche negli Stati Uniti. In occasione della cerimonia presso l'ambasciata italiana a Washington in cui è stato svelato dall'ambasciatore Armando Varricchio il nome del vincitore - quest'anno Mark Mazzetti del New York Times - il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha guidato nella capitale degli Stati Uniti una delegazione, con il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, affiancando il co-fondatore del premio Giovanni Lani, per una missione esplorativa che intende cogliere l'opportunità del Premio, realtà consolidata, come trampolino di lancio per costruire opportunità "per le Marche e per le aziende marchigiane", e con l'intenzione "da questo avvenimento di tesserne il filo" ha spiegato Ceriscioli all'ANSA. A partire quindi dai rapporti tra università, con diverse possibilità di contatto e scambio con gli atenei marchigiani imbastite nel corso di un incontro con l'Università di Georgetown. "Siamo pronti al prossimo passaggio che è stabilire un rapporto con i rettori", ha detto il governatore delle Marche, sottolineando il lavoro svolto con l'assistenza dell'ambasciata d'Italia e in particolare con il suo ufficio per le relazioni commerciali e i contatti con i rappresentanti dello Stato del Maryland. Una iniziativa che che ha già preso forma riguarda la National Gallery of Art, una delle istituzioni museali piu' importanti di Washington dove verrà esposta per tre mesi un'opera marchigiana "che racconti il territorio". "L'obiettivo - ha precisato ancora il presidente della Regione Marche - e' far capire che l'Italia oltre alle destinazioni già gettonate ha qualità straordinarie anche in luoghi meno conosciuti". Lo ha detto anche Mark Mazzetti, del New York Times specializzato sui temi dell'intelligence e della sicurezza nazionale, che l'Urbino Press Award è noto per essere il premio giornalistico "più bello e più gustoso del mondo" data la straordinaria opportunità di passare del tempo a Urbino in occasione della cerimonia di consegna in estate. Ma il reporter investigativo, vincitore tra l'altro di un Pulitzer, ha colto anche l'unicità di un riconoscimento che, al contrario di quanto spesso accade, "non viene assegnato da giornalisti a giornalisti", notando come ciò costituisce un filo conduttore rispetto ad un territorio di arte e cultura. Per la delegazione marchigiana la missione negli Stati Uniti è stata anche un'occasione per assaporare il clima incandescente nel Paese per via della campagna elettorale in corso che ha già riservato non poche sorprese agli osservatori internazionali, come agli americani. E allora, durante l'incontro con gli esperti del think tank Center for American Progress, è proprio all'Italia che si chiede 'consiglio' per tentare di comprendere fenomeni considerati nuovi negli Usa, ha notato Ceriscioli: "Ci si trova di fronte ad un fenomeno nuovo, che non aveva previsto e misurato probabilmente perché i suoi strumenti erano su un'altra modalità. E si vede che l'Italia è punto di interesse perchè è una realtà che invece da tanto tempo fa i conti con questi caratteri e queste dinamiche"..
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